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Oltre a quello di cui avete parlato, credo che ci sia anche da considerare la curiosità positiva che Jannik suscita su una parte degli italiani proprio per via del suo essere altoatesino di lingua tedesca. La zona in cui vive (non solo l'Alto Adige nel suo insieme, ma anche in particolare la Val Pusteria) è molto frequentata dai turisti italiani sia d'inverno che d'estate e questi sono molto affezionati a quei luoghi e hanno ottimi rapporti con le persone che ci vivono, e infatti ci ritornano ancora e ancora.

Io, per esempio, che vivo in Sardegna, ci sono stata tante volte fin da bambina (parliamo addirittura degli anni 80) e uno dei motivi per cui sono attratta da quei luoghi, oltre alle bellezze naturali, è proprio il fascino dell'incontro tra culture e del bilinguismo (e del trilinguismo, nelle aree in cui si parla anche il ladino).

Nel mio caso forse dipende anche dal fatto che vivo anch'io in una regione autonoma dove si parlano diverse lingue oltre l'italiano (le due varianti principali del sardo, il catalano, ma anche il sassarese e il gallurese, che sono essenzialmente varianti del corso) e dove la varietà linguistica e il senso di appartenenza geografica (noi ci sentiamo prima di tutto sardi e poi italiani, e molti qui non si sentono affatto italiani) sono la normalità. Ma vedo anche in altre persone che vivono in contesti più "normali" questa curiosità positiva nei confronti della Sardegna e anche dell'Alto Adige proprio nel voler imparare qualcosa della lingua, a pronunciare correttamente i nomi e i toponimi, e così via.

Il sentimento è del tipo: avete una storia e una tradizione diversa, parlate (anche) un'altra lingua (o più), ma siete comunque italiani come noi e questo è bello proprio perché c'è comunque qualcosa, per poco che sia, che ci unisce e ci fa sentire a casa quando siamo lì.

Personalmente, proprio il fatto che Jannik sia altoatesino è un elemento che ha attirato la mia attenzione (la stessa cosa mi succede anche per sportivi di altri sport che provengono dall'Alto Adige), e ancora di più perché conosco benissimo la Pustertal e nello specifico Sexten e Innichen.

Comunque, se volete, vi spiego come si pronunciano i nomi originali in tedesco. Non sono così difficili. 😉

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che bel commento, grazie mille. Riguardo al fascino positivo esercitato da Sinner e dall'Alto Adige nei confronti di molti italiani hai ragione, e prima o poi dovremo parlarne: da mugugnone genovese mi vien più istintivo concentrarmi sulle cose che non vanno, però bisogna senz'altro focalizzarsi di più su quelle positive. (anzi, guarda, proprio adesso mentre ti rispondo mi è venuta un'idea per una delle prossime puntate, grazie mille). Sempre in quanto genovese, però, mi tocca notare che tra le varie lingue che si parlano in Sardegna hai dimenticato quella che si parla a Carloforte :)

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Hai ragione. Scusa! E dire che io sono originaria di Portoscuso, che sta proprio di fronte a Carloforte. 😅 Nell'isola di San Pietro e a Calasetta (che si trova nell'isola di Sant'Antioco) si parla il dialetto tabarchino, che è una varietà della lingua ligure.

Mi fa piacere averti dato spunto per una nuova puntata. Sarò curiosa di ascoltarla. 😉

Io sono una ottimista di natura e amo concentrarmi sui lati positivi delle cose. Talvolta, guardando i social, si è sovraesposti alla negatività, perché vengono usati come valvola di sfogo, ma nella vita reale la maggior parte della gente fortunatamente ha ben altro atteggiamento.

Tornando al discorso che avete fatto sulla "freddezza" del pubblico del centrale agli Internazionali, credo che lì il problema principale fosse il poco pubblico a causa dei prezzi esagerati. A Monte-Carlo, dove era pieno di italiani, c'era ben altra atmosfera quando Jannik era in campo, ma anche alle Finals del 2021 a Torino.

Comunque, complimenti per il podcast! 😄

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Sì, è vero, a Monte Carlo e a Torino c’era molto tifo. E anche al Next Gen di Milano, ma pure a Roma nel 2019 quando giocò con Tsitsipas. Quest’anno c’era senza dubbio il problema del costo dei biglietti, ragion per cui lo stadio era quasi vuoto per la partita con Kokkinakis , però nelle partite con Shevchenko e Cerundolo di pubblico ce n’era abbastanza ma di tifo sempre pochino (come confermato anche da chi era lì). Non so, vedremo l’anno prossimo come andrà.

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Purtroppo, "abbastanza" in un impianto come il centrale degli Internazionali può non bastare (perdonami il gioco di parole), poiché, se il pubblico è disperso in un grande spazio, manca un po' l'effetto aggregante che porta la gente a fare più casino. Non darei la colpa a una freddezza del pubblico verso chi giocava. Era una situazione un po' anomala.

Poi, magari, i prezzi potrebbero aver tenuto lontano la gente più "scalmanata", mentre molti di quelli presenti avevano un biglietto omaggio (per riempire l'occhio davanti alle telecamere) e non erano veri appassionati.

Comunque, da quello che ho sentito, l'anno prossimo i biglietti saranno ancora più cari (o almeno lo sono in questa fase in cui dovrebbero costare meno). 😅

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Spero di no, ma temo di sì. O, peggio, temo che diminuiscano il costo del centrale e compensino alzando il ground.

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